Miti alimentari: per dimagrire è sufficiente mangiare poco?
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Alla domanda “Per dimagrire è sufficiente mangiare poco?” la risposta è: sostanzialmente sì. Non è del tutto ma neanche completamente falso per una serie di motivi. Sarebbe troppo facile se eliminando un po’ di cibo o magari saltando qualche pasto riuscissimo a trovare il peso forma tanto desiderato. La questione, così come il nostro organismo, è un po’ più complicata e articolata. Le risposte a questa singola domanda sono numerose e rientrano in varie casistiche.
Il concetto da cui partire riguarda il dimagrire “bene”. Se non lo si fa, oltre a non perdere peso si rischia di incorrere in gravi problemi per il nostro organismo e la nostra salute. Facciamo chiarezza.
Cibi sbagliati
Facciamo un esempio. Persona X fa colazione con una brioche, a pranzo mangia tramezzino prosciutto, formaggio e maionese e a cena una pizza 4 formaggi con patatine fritte, mentre Persona Y a colazione mangia 3 fette biscottate con ricotta e marmellata, a metà mattina uno yogurt, a pranzo 180g di broccoli e 70g di pasta al pesto, a metà pomeriggio una mela con 5 mandorle e a cena 150g di cicoria e 200g di petto di pollo. Persona X mangia evidentemente meno di Persona Y ma non dimagrisce. I problemi possono essere essenzialmente due. Nella prima ipotesi Persona X e Persona Y hanno assunto lo stesso quantitativo calorico nonostante la scelta di alimenti diversi. Persona X però non dimagrisce perché 100 calorie di caramello non sono uguali a 100 calorie di frutta. Quindi, a parità di calorie le proprietà e gli effetti dei cibi sono differenti.
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La seconda ipotesi riguarda un’errata valutazione dell’apporto calorico e avviene spesso nelle diete autogestite. Consiste nella convinzione di non aver assunto troppe calorie per la dose di cibo e quantitativamente esigua. In questo caso Persona X potrebbe pensare, erroneamente, di aver assunto meno calorie di Persona Y. Non sempre quando si riducono le dosi di cibo la conseguenza diretta è il dimagrimento. Una delle cause principali per cui ciò accade è la scelta di alimenti sbagliati. Partendo sempre dal presupposto che ogni corpo è diverso e necessita di uno studio alimentare specifico in termini qualitativi che quantitativi, per avere una perdita di peso è necessario introdurre nel nostro corpo la giusta percentuale di determinate sostanze nutritive. Di conseguenza, necessiteremo di una certa percentuale di carboidrati, proteine e grassi per permettere al nostro corpo di funzionare in maniera corretta e, se sottoposti ad una dieta ipocalorica, perdere peso. Se tali proporzioni saltano, pur mangiando meno, l’effetto può essere del tutto opposto al dimagrimento.
Perdita di massa muscolare
Un deficit calorico porta ad un calo di peso. Ma cosa stiamo davvero perdendo? Il problema delle diete drastiche in cui improvvisamente vengono dimezzati i pasti o, peggio ancora, eliminati del tutto, è una perdita della massa magra a discapito della massa grassa. Significa che non stiamo perdendo grasso ma tendenzialmente muscolo ed anzi, potrebbe persino accadere di accumulare ulteriore massa grassa. Quando il corpo avverte una carenza di cibo tende a conservare le riserve energetiche che ci sono nel corpo e che sono rappresentate dalla massa grassa, ossia i tessuti adiposi. Inoltre, i danneggiamenti alla massa magra prolungati nel tempo comportano un rallentamento del metabolismo. Ciò significa che diventerà più difficile dimagrire ed anzi, si potrebbe riprendere peso velocemente.
L’equilibrio tra la massa grassa e la massa magra è dunque fondamentale. tale bilanciamento non è per tutti uguale, ma dipende da una serie di fattori coma la genetica, lo stile di vita, l’attività sportiva e il sesso. Misurare la propria composizione corporea, se si vuole perdere peso, è fortemente consigliato.
Ma soprattutto, se si vuole dimagrire la condizione importante è abbinare del sano sport ad una dieta. Lpa combinazione dell’attività fisica ad un sano regime alimentare permette al nostro corpo di trovare un equilibrio costante nel tempo così da non doversi più sottoporsi a rigide diete che, in ogni caso, non possono essere protratte troppo a lungo nel tempo.
Lo stress
L’editoriale
Anche lo stress potrebbe essere la causa di un mancato dimagrimento nonostante si mangi meno. L’assetto ormonale che si instaura nei forti periodi di tensione va a toccare il sistema nervoso, endocrino e immunitario. È soprattutto il cortisolo, denominato proprio “ormone dello stress”, a causare un rallentamento del metabolismo delle proteine, dei lipidi e dei carboidrati con conseguente aumento di peso. Secondo alcuni studi anche il neuropeptide Y, ormone dedito al controllo dell’appetito nel cervello, durante i periodi di stress provoca un’assimilazione maggiore degli alimenti.
Altri effetti sulla salute
Mangiare meno con diete “fai da te” è un’abitudine sbagliata con conseguenze davvero dannose. A lungo andare vengono compromesse le funzioni del cuore, delle arterie e dei reni. A queste si aggiungono altri tipi di problemi, seppur più blandi. Mangiando meno è più facile provare mal di testa, avere colpi di sonno ma non riuscire a dormire, una scarsa capacità di concentrazione, e un senso di fatica.
Il grande senso di fame provocato da una drastica diminuzione di cibo può condurre a un grande senso di tristezza, rabbia, sbalzi di umore, asocialità e stress. Infine, assumere una scarsa quantità di cibo può portare a seri problemi alimentari, quali anoressia e bulimia.
Per tutti questi motivi, se il desiderio è perdere peso bisogna rivolgersi ad un medico nutrizionista e seguire un protocollo alimentare su misura. Il modo migliore per mantenere il giusto perso nel tempo e rimanere in salute.