
La Notte della Taranta 2025

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Il Salento, la terra de “lu sole, lu mare e lu ientu”, ma anche di tradizioni millenarie e spiagge incantevoli, si prepara ancora una volta a vivere la sua apoteosi estiva con l’attesissimo appuntamento della Notte della Taranta 2025.
Questo evento non è soltanto un concerto, ma un vero e proprio rito collettivo, una celebrazione vibrante della cultura popolare salentina che, ogni anno, richiama centinaia di migliaia di spettatori da ogni angolo del mondo, trasformando il piccolo comune di Melpignano in un epicentro di musica, danza e spiritualità. E’ il simbolo della rinascita di una tradizione antica, la pizzica, che da terapia rituale per il tarantismo si è evoluta in un fenomeno culturale globale, capace di unire passato e presente, radici profonde e nuove sonorità. L’edizione del 2025, la numero 28, che vedrà il suo epilogo il 23 agosto, si preannuncia come un culmine di energia e passione, mantenendo viva una fiamma che arde sempre più forte nel cuore della Puglia.
Dal tarantismo all’esplosione popolare
Per comprendere completamente il significato della Notte della Taranta, è fondamentale ripercorrere le sue origini legate al fenomeno del tarantismo. Nella tradizione contadina del Salento, il morso della leggendaria “taranta“ (in realtà, spesso un ragno velenoso, ma anche una metafora per stati di malessere psicofisico e sociale) si credeva causasse una malattia caratterizzata da stati di prostrazione, apatia e malinconia.
La cura non era medica, ma musicale: le “tarantate” venivano sottoposte a un vero e proprio esorcismo sonoro, ballando freneticamente al ritmo incalzante della pizzica, fino a raggiungere una catarsi liberatoria, con una danza terapeutica, accompagnata da tamburelli, violini, fisarmoniche e chitarre, che rappresentava un rituale di liberazione e guarigione, un momento di sfogo collettivo che si svolgeva in corti e piazze.
Nel corso del Novecento, con i cambiamenti sociali e l’avanzare della medicina, il tarantismo come fenomeno clinico è progressivamente scomparso, ma la sua musica e la sua danza sono rimaste vive, tramandate di generazione in generazione. Negli anni ’90, si assiste a una vera e propria riscoperta e valorizzazione della pizzica, grazie all’impegno di etnomusicologi e musicisti locali. È in questo contesto che nasce, nel 1998, la Notte della Taranta, con l’obiettivo di salvare e promuovere il vasto patrimonio musicale del Salento, reinterpretandolo e rendendolo accessibile a un pubblico moderno e internazionale, trasformando una credenza popolare in un motore culturale potentissimo, capace di generare un senso di appartenenza e identità fortissimo.
Il festival itinerante nel cuore del Salento
L’evento non si limita al solo Concertone finale. Esso è preceduto da un Festival Itinerante che, per diverse settimane nel mese di agosto, porta la musica e la danza della pizzica attraverso decine di comuni della antica Grecia Salentina e delle altre aree del Salento. Un tour diffuso che è un’occasione unica per i visitatori di immergersi nelle tradizioni locali, scoprendo borghi antichi, piazze illuminate e angoli suggestivi che diventano palcoscenici a cielo aperto. Ogni tappa propone concerti gratuiti con i gruppi di musica tradizionale salentina, laboratori di pizzica, incontri sulla cultura locale e degustazioni di prodotti tipici. È un vero e proprio viaggio nell’anima del Salento, un invito a vivere l’esperienza della pizzica a contatto diretto con le comunità che la mantengono viva, preparando il pubblico al grande evento finale.
Il festival itinerante non è solo un preludio, ma una componente essenziale della Notte della Taranta, poiché diffonde la musica e il suo spirito, coinvolgendo un pubblico eterogeneo e creando un senso di attesa e partecipazione crescente. La bellezza di questo format risiede nella sua capacità di portare la cultura popolare fuori dai teatri e nei luoghi della vita quotidiana, rendendola accessibile a tutti e rafforzando il legame tra la musica e il territorio.
Il Concertone di Melpignano
Il culmine della Notte della Taranta è, come detto, il celebre Concertone finale, che si tiene per l’edizione 2025 il 23 agosto, nel vasto piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano. Una serata epocale che è il risultato di mesi di preparazione e prove da parte dell’Orchestra Popolare, un’ensemble di musicisti salentini di talento che rappresentano il cuore pulsante del festival.
Ogni anno, un diverso Maestro Concertatore di fama nazionale o internazionale viene chiamato a dirigere il gruppo musicale, reinterpretando i brani tradizionali della pizzica e della musica salentina con arrangiamenti innovativi e fusioni con generi musicali diversi, dal rock alla musica elettronica, dal jazz alla world music.
Il suo ruolo è fondamentale perché deve saper bilanciare il rispetto per la tradizione con l’apertura all’innovazione, creando uno spettacolo che sia al tempo stesso autentico e sorprendente. Negli anni, Maestri come Ludovico Einaudi, Goran Bregović, Giovanni Sollima, Andrea Mirò, Daniele Sepe, e Dardust (Maestro dell’edizione 2024) hanno contribuito a plasmare l’identità sonora del festival, invitando sul palco artisti di fama mondiale provenienti da diversi background musicali. Per l’edizione 2025, il Maestro sarà David Krakauer, noto clarinettista americano.
Questi incontri artistici generano collaborazioni uniche e performance indimenticabili, che arricchiscono il repertorio tradizionale e lo proiettano in una dimensione contemporanea, senza snaturarne l’essenza, creando un’atmosfera incredibile.L’energia sprigionata dalla musica dal vivo, il ritmo ipnotico del tamburello, le coreografie coinvolgenti dei ballerini e la partecipazione entusiasta della folla che balla all’unisono, sono elementi centrali di un’esperienza magica e liberatoria, un momento di festa collettiva, dove le barriere cadono e le differenze si annullano nel vortice della pizzica, con migliaia di persone che affollano il piazzale, vivendo un evento che è diventato uno dei simboli di riferimento delle tradizioni pugliesi e dell’autenticità salentina.