
Alghero, cosa vedere e cosa mangiare

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Adagiata sulla costa nord-occidentale della Sardegna, Alghero, conosciuta come la “Barceloneta Sarda” (piccola Barcellona sarda), è una città che incanta per la sua storia affascinante, le sue spiagge dorate e mare cristallino, i paesaggi mozzafiato e una gastronomia ricca di influenze catalane e sapori autentici.
Questa perla del Mediterraneo offre un’esperienza indimenticabile, capace di soddisfare tanto gli amanti della cultura quanto gli esploratori della natura e i buongustai.
Cosa vedere ad Alghero: un tuffo nel passato e nella natura
Il fascino di Alghero risiede innanzitutto nel suo centro storico, un labirinto di vicoli stretti e acciottolati che si aprono su piazze animate e scorci suggestivi. Questo cuore antico, racchiuso da imponenti mura e torri, è un retaggio evidente della dominazione catalano-aragonese che ha plasmato l’identità della città per secoli.
Le mura di Alghero, in gran parte intatte, invitano a una passeggiata panoramica sul lungomare, offrendo viste spettacolari sul porto e sul mare. Lungo le mura, si ergono diverse torri storiche, ciascuna con un nome e una storia da raccontare: la Torre di Porta Terra (o Torre degli Ebrei), la Torre di San Giovanni, la Torre dell’Espero Reial e la Torre di Sulis, dalla quale si può ammirare uno dei tramonti più suggestivi sulla baia di Alghero e sul promontorio di Capo Caccia.
All’interno delle mura, la Cattedrale di Santa Maria (Cattedrale dell’Immacolata Concezione) è un esempio magnifico di architettura gotico-catalana, con il suo campanile ottagonale che domina lo skyline. Non meno affascinanti sono la Chiesa di San Francesco, con il suo splendido chiostro gotico, e la Chiesa di San Michele, riconoscibile per la sua colorata cupola maiolicata.
Oltre al patrimonio storico-architettonico, Alghero vanta, come noto, un tesoro naturale di rara bellezza. Le Grotte di Nettuno, accessibili via mare con escursioni in barca dal porto di Alghero o via terra tramite la suggestiva “Escala del Cabirol” (una scalinata di oltre 650 gradini scavata nella roccia), sono un capolavoro della natura. Stalattiti e stalagmiti creano figure fantastiche, riflettendosi nelle acque cristalline di laghi sotterranei, come il Lago La Marmora, per una visita che è un’esperienza davvero suggestiva.
Il suddetto promontorio di Capo Caccia, che ospita le Grotte di Nettuno, è di per sé un’attrazione imperdibile. Le sue scogliere a picco sul mare offrono panorami mozzafiato e sono un paradiso per gli amanti del trekking e della fotografia. L’area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana è un hotspot di biodiversità, ideale per immersioni e snorkeling.
Mare e archeologia
Le spiagge di Alghero sono un altro punto di forza. La Spiaggia del Lido, vicinissima al centro, è perfetta per le famiglie e per chi cerca comodità. Spostandosi di poco, si trovano gioielli come la Spiaggia delle Bombarde e la Spiaggia del Lazzaretto, famose per la loro sabbia fine e le acque cristalline, incorniciate dalla macchia mediterranea.
Per gli appassionati di archeologia, i dintorni della città offrono siti di grande interesse: il Nuraghe Palmavera, un complesso nuragico ben conservato che testimonia l’antica civiltà sarda, e la Necropoli di Anghelu Ruju, una vasta necropoli preistorica scavata nella roccia, che offre uno spaccato unico sulle pratiche funerarie delle popolazioni nuragiche.
Cosa mangiare ad Alghero: un Viaggio di sapori tra mare e terra
La cucina algherese è un inno alla tradizione sarda con una forte impronta catalana, in un connubio di sapori di mare e di terra che delizia il palato.
Il piatto simbolo della gastronomia locale è l’aragosta alla Catalana. Pescata nel ricco mare circostante, viene servita bollita e condita con pomodoro fresco, cipolla, olio d’oliva e aceto, esaltando la delicatezza della sua carne, per un’esperienza culinaria da non perdere per i veri intenditori.
Un’altra prelibatezza marina, tipica della stagione invernale e primaverile, sono i ricci di mare. Gustati crudi, appena aperti, con un cucchiaino e magari un po’ di pane, sono un vero concentrato di sapore di mare. Molti ristoranti offrono la “spaghettata con i ricci“, un piatto semplice ma sublime.
Ovviamente, il pesce fresco è onnipresente e cucinato in vari modi: alla griglia, al forno, o in zuppe come la zuppa di pesce alla sarda, ricca e saporita, spesso accompagnata dal tipico pane carasau.
Non solo mare però: la cucina locale attinge anche dai sapori dell’entroterra. I malloreddus alla Campidanese (gnocchetti sardi con sugo di salsiccia e pomodoro) e la fregola sarda (una pasta di semola in grani, spesso preparata con frutti di mare o verdure) sono primi piatti irrinunciabili. La pecora in cappotto (pecora bollita con patate e cipolle) e il maialino da latte arrosto (il famoso “porceddu“), tenero e croccante, sono piatti robusti che celebrano la tradizione pastorale sarda.
Ad accompagnare il tutto l’iconico pane carasau, la “carta da musica”, simbolo della Sardegna, il famosissimo pane sottile e croccante, adatto ad ogni pasto, ottimo anche semplicemente condito con olio e sale.
Per concludere in dolcezza, la seada è il dessert sardo per eccellenza: una sfoglia fritta ripiena di formaggio fresco di pecora, irrorata con miele di corbezzolo caldo, un contrasto sorprendente tra dolce e sapido. Altri dolci tipici includono gli amaretti sardi e il pane di sapa.
Ad accompagnare queste delizie, non possono mancare i vini locali sardi. Il Vermentino di Sardegna DOC è un vino bianco fresco e sapido, perfetto con il pesce. Per i rossi, il Cannonau di Sardegna DOC è robusto e strutturato, ideale per i piatti di carne. Immancabile, a fine pasto, un bicchierino di mirto, il liquore tradizionale sardo ottenuto dalle bacche dell’omonima pianta, digestivo e aromatico, o di filu ‘e ferru, una sorta di grappa sarda, il cui nome deriva dal filo di ferro, per l’appunto, a cui la bottiglia veniva legata, per poi essere sotterrata per le produzioni clandestine, e ritrovata successivamente.