
La festa di Santa Chiara ad Assisi

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Assisi, la città per eccellenza della spiritualità e della fede cristiana, immersa nel cuore verde dell’Umbria, si prepara come ogni anno, l’11 agosto, a celebrare solennemente la festa di Santa Chiara, cofondatrice dell’Ordine delle Clarisse e figura indissolubilmente legata a San Francesco.
Questa ricorrenza non è solo un momento di profonda devozione religiosa, ma anche un’occasione per la città e per i numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo di rinnovare il legame con una santa la cui vita, intrisa di povertà radicale e incrollabile fede, continua a ispirare milioni di persone. La celebrazione di Santa Chiara è un appuntamento centrale nel calendario liturgico e culturale di Assisi, un evento che riafferma i valori di un’esistenza donata a Dio e al prossimo, ma anche un’occasione per i turisti di immergersi nelle tradizioni regionali e, perché no, di assaggiare la splendida enogastronomia umbra.
Santa Chiara d’Assisi: la “pianticella” di Francesco
Chiara d’Assisi, nata Chiara Offreducci nel 1193 o 1194 da una nobile e ricca famiglia, è una delle figure femminili più luminose della storia del cristianesimo. Fin da giovane, fu attratta dagli ideali di San Francesco d’Assisi, che all’epoca stava iniziando il suo percorso di radicale sequela evangelica.
La notte della Domenica delle Palme del 1212, Chiara fuggì dalla sua casa per raggiungere Francesco alla Porziuncola, dove, in un gesto simbolico di rottura con la vita mondana, le furono tagliati i capelli e le fu imposto il saio francescano. Questo atto segnò l’inizio della sua straordinaria avventura spirituale e della fondazione dell’Ordine delle Povere Dame, poi conosciute come Clarisse.
Chiara si stabilì inizialmente nel monastero di San Damiano, un luogo che divenne il cuore pulsante della sua comunità e della sua spiritualità. La sua vita fu caratterizzata da una profonda contemplazione, una povertà evangelica vissuta in modo radicale – ottenendo il celebre “Privilegio della Povertà” da Papa Gregorio IX – e una dedizione totale al Cristo povero e crocifisso. Nonostante una lunga malattia che la afflisse per ventotto anni, Chiara continuò a guidare le sue consorelle con saggezza e un’inesauribile gioia, irradiando una luce di santità che andava ben oltre le mura del suo chiostro. La sua corrispondenza con Sant’Agnese di Praga, ricca di accenti mistici, testimonia la profondità della sua fede e la sua visione di un legame indissolubile con Dio.
La solennità dell’11 Agosto
La festa di Santa Chiara si celebra, come detto, l’11 agosto, data della sua morte. Assisi si prepara a questa solennità con giorni di preghiera, riflessione e celebrazioni liturgiche che culminano nella giornata della festa. La Basilica di Santa Chiara, luogo dove riposano le sue spoglie mortali, diventa il fulcro delle commemorazioni, accogliendo fedeli, pellegrini, rappresentanti degli ordini francescani e autorità religiose.
La giornata dell’11 agosto è scandita da messe solenni che si susseguono fin dalle prime ore del mattino. La concelebrazione eucaristica più importante, spesso presieduta da un cardinale o da un’alta figura della Santa Sede, si tiene nella mattinata e vede la partecipazione di un vasto numero di fedeli. Le omelie in questi giorni riflettono sulla vita di Chiara, sul suo messaggio di povertà, umiltà e amore per Cristo, e sull’attualità del suo esempio per il mondo contemporaneo.
Nel pomeriggio, le celebrazioni proseguono con la recita dei Secondi Vespri e la commovente celebrazione del Transito di Santa Chiara, un momento di preghiera che rievoca il suo passaggio dalla vita terrena a quella eterna.
Un aspetto importante legato alla figura di Santa Chiara e alle celebrazioni in Assisi è la Festa del Voto, che si tiene il 22 giugno. Sebbene sia una celebrazione distinta dalla commemorazione dell’11 agosto, è intrinsecamente connessa alla sua figura. L’appuntamento commemora un episodio miracoloso avvenuto nel 1240, quando Santa Chiara, sebbene inferma, si oppose all’assalto dei Saraceni al monastero di San Damiano e alla città di Assisi. Secondo la tradizione, portando il Santissimo Sacramento, la sua preghiera allontanò gli invasori, salvando la città, sottolineando il suo ruolo di protettrice di Assisi e la sua straordinaria fede eucaristica, rendendola una figura di riferimento non solo per l’Ordine delle Clarisse ma per l’intera comunità cittadina.
La connessione con San Rufino
Le celebrazioni per Santa Chiara sono seguite il giorno successivo, il 12 agosto, dalla festa di San Rufino, patrono principale di Assisi che, non a caso, dà il nome alla cattedrale. Questa successione crea due giorni di intensa festività per la città, unendo la venerazione per la fondatrice delle Clarisse a quella per il primo vescovo e martire di Assisi.
Entrambe le figure sono pilastri della storia e della fede del borgo umbro, e la loro vicinanza nel calendario liturgico rafforza il senso di identità e devozione della comunità locale. Le processioni e gli eventi culturali che accompagnano queste due festività trasformano Assisi in un centro vibrante di spiritualità e tradizione popolare, attirando fedeli e turisti che desiderano immergersi nell’atmosfera unica di questa città, così profondamente legata alla storia del cristianesimo.