
La sagra della ‘nduja di Spilinga

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Nel cuore della Calabria, incastonata tra la Costa degli Dei e le imponenti Serre Vibonesi, il piccolo borgo di Spilinga, come ogni anno, d’estate diventa il luogo perfetto per celebrare il suo tesoro più piccante e amato, la famosissima ‘nduja.
La sagra della ‘nduja di Spilinga, che tradizionalmente si svolge l’8 agosto, non è semplicemente una festa di paese, ma un evento di risonanza nazionale e internazionale, un’immersione totale nella cultura gastronomica calabrese che attira decine di migliaia di visitatori.
È un appuntamento immancabile per gli amanti dei sapori forti e autentici, un’occasione unica per scoprire non solo un prodotto d’eccellenza, ma anche le tradizioni, la musica e l’ospitalità di una terra fiera delle sue radici, un tributo al lavoro artigianale che la rende un’icona del gusto made in Italy.
La ‘nduja, il tesoro piccante di Calabria
Prima di addentrarci nei dettagli della sagra, è fondamentale comprendere cosa sia la ‘nduja e perché sia diventata così celebre. Questo insaccato spalmabile, dal colore rosso intenso e dal sapore inconfondibile, è il simbolo gastronomico della Calabria e, in particolare, della zona di Spilinga, considerata la sua patria d’origine. La sua peculiarità risiede nella consistenza morbida, quasi cremosa, e nel suo carattere spiccatamente piccante, dovuto all’abbondante presenza di peperoncino calabrese, elemento distintivo della cucina regionale.
La ‘nduja è prodotta con diverse parti del maiale, prevalentemente tagli di carne grassa (come guanciale, pancetta, lardello), a cui viene aggiunta una generosa quantità di peperoncino dolce e piccante essiccato al sole. L’impasto viene poi insaccato in budelli naturali, affumicato leggermente e stagionato per un periodo variabile, che può andare da tre mesi a un anno. La lavorazione artigianale, tramandata di generazione in generazione, è cruciale per garantire la qualità e l’autenticità del prodotto, che non è solo un salume, ma un condimento versatile che arricchisce primi piatti come la pasta al sugo, pizze, bruschette, e persino formaggi, conferendo a ogni piatto una nota decisa e avvolgente.
La sua fama è cresciuta esponenzialmente negli ultimi decenni, portandola dalle tavole calabresi a quelle dei ristoranti stellati di tutto il mondo.
La storia della sagra
La sagra della ‘nduja di Spilinga ha una storia relativamente recente ma un successo esplosivo. Nata negli anni ’70, precisamente nel 1975, con l’intento di valorizzare e promuovere il prodotto tipico locale, l’evento si è trasformato nel corso degli anni da una piccola festa di paese a un appuntamento di rilevanza nazionale, attirando ogni anno decine di migliaia di visitatori. L’idea iniziale era semplice: celebrare l’alimento che ha sostenuto l’economia e l’identità del borgo, offrendo ai visitatori l’opportunità di assaggiarlo in tutte le sue forme e di conoscere i produttori locali.
Il successo della sagra è cresciuto di pari passo con la fama della ‘nduja stessa. Con il passare degli anni, l’organizzazione si è fatta più strutturata, arricchendo il programma con spettacoli musicali, esibizioni di danza tradizionale calabrese, mercatini di prodotti tipici e artigianato locale.
La data fissa dell’8 agosto è diventata un punto di riferimento per il turismo estivo in Calabria, un appuntamento che molti viaggiatori programmano con largo anticipo per non perdere l’occasione di partecipare a questa esplosione di sapori e folclore, diventando un veicolo di promozione non solo per la ‘nduja, ma per l’intera Regione, mostrando la ricchezza culturale e gastronomica della Calabria.
Un viaggio sensoriale tra degustazioni e tradizioni
Il cuore pulsante della sagra della ‘nduja è, ovviamente, la degustazione. Lungo le vie del borgo di Spilinga, allestite a festa, decine di stand offrono la ‘nduja in infinite varianti: dalle classiche bruschette spalmate con la morbida e piccante crema, ai panini, fino a preparazioni più elaborate come pasta al sugo di ‘nduja, frittate, pizze fritte e persino piatti insoliti che ne esaltano la versatilità.
Ogni produttore, dalle grandi aziende alle piccole realtà artigianali che ancora lavorano il maiale secondo antiche ricette familiari, espone i propri prodotti, permettendo ai visitatori di scoprire le sottili differenze tra le varie stagionature e composizioni.
Ma la sagra è molto più di un semplice percorso gastronomico. È un’esperienza multisensoriale che coinvolge tutti i sensi. L’aria si riempie del profumo intenso della ‘nduja, mescolato all’odore del pane appena sfornato e al fumo leggero dei barbecue. Le orecchie sono deliziate dalla musica popolare calabrese, spesso eseguita dal vivo da gruppi folcloristici con l’uso di strumenti tradizionali come la zampogna, la lira calabrese e il tamburello.
Le piazze si trasformano in piste da ballo improvvisate, dove i visitatori possono cimentarsi in danze tradizionali che incarnano lo spirito gioioso e passionale della Regione. Non mancano mercatini di artigianato locale, dove è possibile acquistare ceramiche, tessuti e altri manufatti che raccontano la storia e la creatività calabrese.
L’importanza per l’economia
La sagra, come intuibile, è anche un importante volano economico per l’intero territorio. Gli alberghi, gli agriturismi e le attività commerciali della zona beneficiano dell’afflusso di turisti, che spesso approfittano dell’occasione per esplorare le meraviglie naturalistiche e culturali circostanti, dalla vicina Tropea alle spiagge di Capo Vaticano, fino ai percorsi escursionistici delle Serre. La Sagra della ‘nduja, dunque, non è solo una celebrazione gastronomica, ma un momento di aggregazione sociale e di promozione territoriale che rafforza il legame tra Spilinga e il suo prodotto più rappresentativo, continuando a portare il sapore “caldo e piccante” della Calabria nel cuore di chi la visita.