“La notte della Taranta” la più grande manifestazione sulla cultura popolare
Share This Article
Tutto pronto per la 27a edizione de “La notte della Tarata”, l’evento popolare salentino che ogni anno celebra la cultura popolare dell’amata regione del sud Italia. Il Concertone finale di Melpignano si terrà il 24 agosto e vedrà come maestro concertatore il produttore internazionale Shablo. Noto per la sua innata capacità di spaziare tra vari generi musicali e per la sua influenza nella musica urban italiana, sarà affiancato dal giovane pianista e compositore Riccardo Zangirolami. Il tema dell’edizione 2024 è “Generazione Taranta”, incentrato sulla narrazione musicale attraverso i testi più amati dal 1998, anno in cui si svolse la prima edizione del Festival, con lo scopo di celebrare i giovani cresciuti con la Notte della Taranta.
La storia de “La Notte della Taranta”
Uno dei Festival più conosciuti di musica popolare del mondo che ogni anno fa ballare nelle piazze migliaia di persone al ritmo della tradizione e della cultura. “La Notte della Taranta” nasce nel 1998 per mano dell’Istituto “Diego Carpitella” e dell’Unione dei Comuni della Gracia Salentina, un’aggregazione di paesi (Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino), che lavora per valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturale della zona, promuovendo il turismo culturale e sostenibile.
Potrebbe interessarti
Negli anni, “La Notte della Taranta” è cresciuta significativamente, diventando uno degli eventi musicali più importanti d’Italia e attirando un vasto pubblico internazionale. Nel 2008 il Festival da l’input per la nascita dell’omonima fondazione, presieduta fino al 2013 da Massimo Bray ed oggi da Massimo Manera, con lo scopo di tutelare maggiormente il territorio salentino, promuovere un maggior numero di iniziative, organizzare il festival e stimolare l’interesse accademico e la ricerca sul tarantismo e le tradizioni musicali salentine, portando alla pubblicazione di studi e ricerche.
Il festival è riuscito a combinare le antiche tradizioni con influenze musicali moderne, ospitando artisti di fama nazionale e internazionale. L’evento si articola in una serie di concerti che si svolgono in vari comuni del Salento durante il mese di agosto, culminando nel Concertone finale a Melpignano. Il Concertone è caratterizzato dalla presenza di un “maestro concertatore”, un musicista di fama che ha il compito di rielaborare e dirigere le esibizioni, introducendo innovazioni stilistiche pur rispettando la tradizione. Tra questi si annoverano Giovanni Lindo Ferretti, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Carmen Consoli, Dardust e Fiorella Mannoia. Tra gli artisti celebri che invece hanno calcato il palco del Concertone troviamo Luciano Ligabue, Gianna Nannini, Caparezza, Elodie, Boomdabash, Max Gazzè, Jovanotti, Massimo Ranieri, Vinicio Capossela, Diodato, Mahmood, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Simone Cristicchi, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Piero Pelù e Franco Battiato.Le prime trasmissioni televisive de “La Notte della Taranta” risalgono agli anni 2000, prima su emittenti salentine e successivamente sul canale Cielo e attraverso lo streaming su internet. Dal 2014 il festival passa sulla Rai, registrando una serie di record di ascolti televisivi.
La taranta
Negli ultimi decenni, la taranta, conosciuta anche come “pizzica” ha conosciuto una rinascita grazie al crescente interesse per le tradizioni popolari e al lavoro del Festival. Più di una semplice danza, il ballo della taranta è un simbolo di identità culturale della Puglia, rappresentazione della resilienza e della capacità di trasformare il dolore in espressione artistica.
L’editoriale
Il ballo ha radici antiche e affonda le sue origini nei riti e nelle credenze popolari legate al fenomeno del tarantismo, termine deriva dal nome del ragno tarantola. Secondo la tradizione, si credeva che il morso di questo ragno causasse una condizione di malessere e frenesia che poteva essere curata solo attraverso la musica e la danza. Le persone affette dal morso della tarantola, prevalentemente donne, venivano condotte in uno stato di trance attraverso un ritmo ossessivo e incalzante suonato con tamburelli, violini e fisarmoniche, permettendo loro di “esorcizzare” il veleno danzando.
La danza della Taranta sia essere sia un ballo di coppia ma anche un’esibizione solista. Le braccia giocano un ruolo importante. Possono essere sollevate sopra la testa, tese o mosse ritmicamente per accompagnare i passi. Inoltre, la danza include molti giri e volteggi, con i ballerini che ruotano su se stessi o attorno al partner, mentre gli spostamenti possono essere arricchiti con salti e saltelli che aggiungono vivacità e dinamismo alla danza. Per ballare la pizzica in modo tradizionale, l’abbigliamento è importante. Le donne indossano spesso gonne ampie e colorate, con corpetti e scialli, mentre gli uomini possono indossare pantaloni e camicie bianche. Gli abiti colorati e i movimenti ampi delle gonne aggiungono un elemento visivo accattivante alla danza.