Incentivi auto 2024, come ottenere le riduzioni
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C’è trepida attesa per gli incentivi auto 2024, considerando le molte voci riguardanti il nuovo Ecobonus statale che parlano di modifiche riguardanti il sistema di agevolazioni, dando maggiore attenzione ai redditi bassi e alla rottamazione di veicoli più datati. È probabile che il nuovo DPCM sarà pronto per marzo, ma per il momento rimangono in vigore gli incentivi validi nel 2022 e 2023. Gli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche e motocicli, in virtù del divieto di vendita delle auto a combustione interna entro il 2035, giocano un ruolo chiave nel processo di transizione ecologica e un passo fondamentale verso la riduzione delle emissioni nocive e la promozione di un futuro più sostenibile. Questi incentivi non solo rendono le auto elettriche più accessibili ai consumatori, ma incoraggiano anche l’adozione di tecnologie a basse emissioni, riducendo così l’impatto ambientale del settore automobilistico.
Ecobonus 2024, una sintesi
Rifacendosi ai parametri degli scorsi anni, lo schema per il calcolo degli incentivi prevede la suddivisione delle auto da acquistare suddivise in tre fasce in base alle loro emissioni. L’incentivo viene analizzato considerando l’auto da rottamate o meno, l’Isee dell’acquirente ed un presso massimo di listino della nuova auto.
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È possibile rottamare solamente i veicoli con emissione comprese tra Euro 0 e Euro 4 senza tener conto della data di immatricolazione. La stessa deve essere intestata all’acquirente della nuova auto o, al massimo, ad un suo familiare convivente. L’auto acquistata usufruendo degli incentivi 2024 non potrà essere venduta per almeno 12 mesi.
La misura è rivolta anche alle società di car sharing, concessionari e società di autonoleggio (quest’ultimi con sconti dimezzati rispetto alle persone fisiche), nonostante possano acquistare solamente veicolo elettrici e plug-in, ovvero fino a 60 g/km di CO2.
Per quanto riguarda le PMI che svolgono attività di trasporto merci, gli incentivi sono esclusivamente per veicoli commerciali di categoria N1, vale a dire con massa massima non superiore a 3,5 t, e N2, ossia con massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t. L’incentivo è previsto solamente per mezzi nuovi con alimentazione elettrica e previa rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore a Euro 4.In ultimo, i ciclomotori e motocicli che rientrano nella misura sono le categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7.
La misura nello specifico
Come anticipato, le principali fasce riguardano le emissioni di CO2 delle auto da acquistare, così suddivise:
- Prima fascia: auto elettriche o a idrogeni fino a 0-20 g/km;
- Seconda fascia: auto ibride plug-in 21-60 g/km;
- Terza fascia: auto mild hybrid e full hybrid, benzina e diesel, metano e gpl fino a 61-135 g/km.
Per la prima fascia un prezzo massimo di listino, Iva esclusa, è di 35.000 euro (42.700 Iva inclusa), per la seconda fascia il prezzo massimo di listino, Iva esclusa, di 45.000 euro (54.900 Iva inclusa) mentre per la terza fascia il prezzo massimo di listino, Iva esclusa, è di 35.000 euro (42.700 Iva inclusa).
Entrando nello specifico, per quanto riguarda la prima fascia, con un Isee inferiore a 30.000 euro e senza rottamazione è possibile ricevere un contributo fino a 7.500 euro, con una rottamazione di un’auto Euro 4 un incentivo fino a 11.250 euro, con la rottamazione di una vettura Euro 3 un incentivo fino a 12.500 euro e infime rottamando un’auto Euro 0, 1 e 2 un contributo fino a 13.750 euro. Non considerando l’Isee, l’importo dello sconto è di 6.000 euro senza rottamazione, 8.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 5, 9.000 euro cin rottamazione di auto Euro 4, 11.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 3 e 11.000 euro con rottamazione di veicolo 0, 1 e 2.
Per quanto riguarda la seconda fascia, con un Isee inferiore a 30.000 euro e senza rottamazione è possibile ricevere un contributo fino a 5.000 euro, con una rottamazione di un’auto Euro 4 o 5 un incentivo fino a 6.875 euro, con la rottamazione di una vettura Euro 3 un incentivo fino a 7.500 euro e infime rottamando un’auto Euro 0, 1 e 2 un contributo fino a 10.00 euro. Non considerando l’Isee, l’importo dello sconto è di 4.000 euro senza rottamazione, 5.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 5, 5.500 euro cin rottamazione di auto Euro 4, 6.000 euro con rottamazione di veicoli Euro 3 e 8.000 euro con rottamazione di veicolo 0, 1 e 2.Infine, per la terza fascia, sconti fino a 1.500 euro con la rottamazione di veicoli Euro 4, 2.000 euro con la rottamazione di auto Euro 3 e fino a 3.000 con la rottamazione di veicoli Euro 0, 1 e 2.
Come fare richiesta
L’editoriale
Dal 23 gennaio 2024, accedendo alla piattaforma telematica dedicata all’Ecobonus, è possibile prenotarsi per gli incentivi riguardanti gli acquisti a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2024. Tale procedura è rivolta ai concessionari o rivenditori, salvo esaurimento delle risorse disponibili.
Tale procedura è rivolta ai concessionari o rivenditori, salvo esaurimento delle risorse disponibili.In sostanza, il recepimento degli incentivi avviene attraverso la compensazione del contributo con il prezzo di acquisto, dove le case automobilistiche o gli importatori rimborsano il venditore. Il processo per richiedere e ottenere il contributo è suddiviso in quattro fasi distintive. Inizialmente, c’è la fase di prenotazione, durante la quale il concessionario riserva il contributo per i veicoli selezionati e attende la conferma. Successivamente, si procede con il riconoscimento dell’incentivo da parte del venditore, che compensa il prezzo di acquisto per l’acquirente. Il rimborso al concessionario è responsabilità del costruttore e dell’importatore, i quali ricevono dai concessionari la documentazione necessaria per richiedere il recupero del contributo, inviando la richiesta all’Agenzia delle Entrate, incaricata del riconoscimento del credito di imposta.
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