
Mozzarella di bufala, l’oro bianco della Campania

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La Campania è una Regione in grado di regalare autentici tesori culinari, grazie alla presenza di materie prime di eccellenza che sono il frutto di un terreno fertile, clima favorevole e l’impegno e la passione dei produttori locali.
Tra le eccellenze che meglio simboleggiano la ricchezza della Regione troviamo certamente la mozzarella di bufala, uno dei prodotti più iconici della Campania che rappresenta anche un cult della tradizione gastronomica italiana in giro per il Mondo. Con il suo sapore unico e la sua consistenza cremosa, è considerata l’“oro bianco” di questo territorio, la cui produzione ha un impatto significativo sull’economia campana. Molte aziende agricole e caseifici locali si dedicano a questa meraviglia, contribuendo a mantenere viva la tradizione e creando posti di lavoro. Inoltre, il turismo gastronomico ha visto un incremento grazie all’interesse per la mozzarella di bufala, attirando visitatori che desiderano scoprire le sue origini e gustarla direttamente nelle fattorie.
Le origini della mozzarella di bufala
Per risalire alle origini della mozzarella di bufala dobbiamo tornare indietro all’800, quando gli arabi portarono in Sicilia le bufale, animale che ai tempi era presente già in Egitto e in Medio Oriente, utilizzandola prima come bestia da soma. Successivamente la diffusione delle bufale in Italia meridionale si narra che sia dovuta ai Normanni.
Per cominciare a parlare di mozzarella, dobbiamo invece recarci a Capua, dove i monaci del Monastero di San Lorenzo nel XII secolo iniziarono a produrla offrendo un formaggio chiamato “mozza” ai viandanti e pellegrini accompagnato da una fetta di pane. La produzione di mozzarella si sviluppò nel tempo, diventando una tradizione artigianale che si è tramandata di generazione in generazione, e si diffuse soprattutto nei mercati di Napoli e Salerno.
A dare il definitivo impulso a questa meraviglia gastronomica fu Ferdinando IV di Borbone che nel 1700 diede vita a quella che può essere definito il primo caseificio della storia, nella tenuta di Carditello, fondando la Reale industria della pagliata delle bufale, risultando un grande esempio che venne replicato anche in altri territori. Del resto, la Campania all’epoca era una zona paludosa, e le bufale erano animali che resistevano a queste condizioni e grazie al loro pascolo permettevano anche una sorta di “bonifica naturale” delle aree acquitrinose, liberando i canali.
Il resto è storia. Gradualmente la mozzarella di bufale si diffuse in tutta la Regione, divenendo oggi un simbolo dell’eccellenza delle produzioni locali, ma anche del Made in Italy nel Mondo.
Le caratteristiche organolettiche
La mozzarella di bufala si distingue per il suo sapore dolce e leggermente acidulo, nonché per la sua consistenza morbida e filante. Il latte di bufala, ricco di grassi e proteine, conferisce al formaggio una cremosità inconfondibile. Il colore è bianco, con una superficie lucida e una forma tipica a sfera. La mozzarella di bufala si differenzia dalla mozzarella di latte vaccino non solo per il sapore, ma anche per il valore nutrizionale, essendo più ricca di calcio e fosforo.
Inoltre, offre diversi benefici nutrizionali e salutari, rendendolo un prodotto inseribile perfettamente in una alimentazione mediterranea.
Nello specifico, la bufala campana contiene una buona quantità di proteine, essenziali per la crescita e la riparazione dei tessuti.
Come appena detto è una fonte eccellente di calcio, importante per la salute delle ossa e dei denti, e di fosforo, supportando il metabolismo energetico.
La mozzarella di bufala contiene anche grassi monoinsaturi, che possono contribuire a una dieta equilibrata e portare a benefici per la salute cardiovascolare.
Per molte persone, inoltre, può risultare più digeribile rispetto ad altri formaggi, grazie al suo contenuto relativamente basso di lattosio, ideale anche per chi soffre di intolleranze e allergie a questo elemento.
Grazie alla presenza di antiossidanti, come la vitamina A, aiuta a combattere i radicali liberi e a ridurre l’infiammazione nel corpo, e la sua ricchezza di proteine e grassi può contribuire a una sensazione di sazietà, aiutando a controllare l’appetito e le porzioni.
Infine, supporta la formazione di una flora intestinale sana in virtù della presenza di batteri benefichi che possono derivare dal processo di fermentazione, favorendo la funzionalità e la salute dell’apparato gastrointestinale.
Incorporare la mozzarella di bufala nella dieta può quindi non solo arricchire i pasti con sapori deliziosi, ma anche apportare numerosi benefici per la salute. Tuttavia, è sempre consigliabile consumarla con moderazione, poiché è anche un alimento calorico.
La produzione della mozzarella di bufala
La produzione della mozzarella di bufala è un processo artigianale che richiede grande attenzione e competenza. Il latte di bufala viene riscaldato e addizionato con caglio, che provoca la coagulazione. Dopo un periodo di riposo, la cagliata viene tagliata e lavorata a mano, formando le tipiche palline di mozzarella. L’operazione di filatura, che avviene a temperature elevate, è cruciale per ottenere la giusta consistenza. La mozzarella viene poi immersa in acqua salata o siero di latte per preservarne freschezza e sapore.
Nel 1996, la mozzarella di bufala ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) dall’Unione Europea. Questo marchio garantisce che il prodotto sia realizzato secondo metodi tradizionali e che il latte provenga esclusivamente da bufale allevate in determinate aree della Campania, una certificazione che non solo tutela la qualità del prodotto, ma promuove anche il legame con il territorio e le pratiche agricole sostenibili.
La mozzarella di bufala campana DOP in cucina
Come detto in precedenza, la mozzarella di bufala è un ingrediente versatile, utilizzata in una vasta gamma di piatti. È spesso servita fresca, accompagnata da pomodori, basilico e un filo d’olio d’oliva, creando la famosissima caprese, uno dei piatti vegetariani campani più apprezzati.
Può essere utilizzata anche nella preparazione di pizze, lasagne e altre ricette al forno, dove la sua capacità di fondere e diventare filante la rende ideale. Inoltre, può essere consumata in modo semplice, come spuntino o aperitivo, per apprezzarne appieno il sapore.
Proprio nella pizza trova una delle sue massime espressioni, con la pizza margherita con mozzarella di bufala o la diffusissima bufalina, con l’aggiunta di un’altra eccellenza regionale, i pomodorini del Piennolo del Vesuvio. Queste ricette non solo esaltano il gusto unico dell’oro bianco campano, ma celebrano anche la semplicità e la freschezza degli ingredienti italiani.