Come risparmiare acqua in casa
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Lo spreco idrico è un problema globale con gravi conseguenze ambientali, economiche e sociali. Abbiamo imparato a nostre spese che l’eccessivo prelievo e la contaminazione delle risorse idriche causano danni irreparabili alla biodiversità e possono portare a carestie, conflitti e migrazioni forzate.Oggi, alla luce di queste e tante altre considerazioni, appare doverosa la necessità di intraprendere azioni concrete volte ad arginare lo spreco di acqua, a partire dalle nostre abitudini quotidiane.
Come avviene lo spreco d’acqua
Lo spreco di acqua avviene anche quando non ne sentiamo il rumore o non la vediamo sgorgare. Probabilmente è difficile rendersene conto, forse l’informazione non è dettagliata e capillare in questo senso, ma l’uso dell’acqua riguarda ogni aspetto della nostra vita. Dalla maglietta che indossiamo al rubinetto della cucina che apriamo per sciacquare un bicchiere, fino a all’hamburger che arriva sulle nostre tavole.
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Facendo una somma, l’ambiente domestico e i settori dell’agricoltura e dell’industria sono i maggiori responsabili dello spreco di acqua. Per fare qualche esempio, l’agricoltura utilizza una quantità considerevole di acqua per l’irrigazione, spesso in modo inefficiente, mentre l’industria consuma grandi volumi d’acqua nei processi di produzione e di raffreddamento. Anche il settore domestico è responsabile di uno spreco significativo attraverso utilizzi inefficienti, perdite di acqua nelle reti idriche e comportamenti poco responsabili.Tra le conseguenze di questo sperpero vi sono la desertificazione delle aree agricole, l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, la diminuzione della qualità dell’acqua potabile e l’incremento dei costi per il trattamento delle acque reflue. Inoltre, l’agricoltura intensiva e l’industria, settori particolarmente responsabili dello spreco idrico, non badando ai loro consumi contribuiscono all’esaurimento delle risorse idriche e all’aumento delle emissioni di gas serra.
Qualche numero
Lo spreco d’acqua non è solo un problema domestico, con rubinetti che gocciolano o docce troppo lunghe. È un problema ben più ampio che coinvolge diversi settori, con l’agricoltura in testa come principale responsabile del consumo di acqua a livello globale.
Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), un’impressionante 70% dell’acqua del pianeta viene utilizzata per irrigare i campi e coltivare le nostre pietanze. Immaginate: per ogni pomodoro che mangiamo, sono stati necessari circa 180 litri d’acqua, mentre per un chilo di riso servono addirittura 1500 litri.L’industria non è da meno: il 20% dell’acqua viene impiegata nei processi industriali, dalla produzione di automobili all’abbigliamento. La fabbricazione di una semplice t-shirt richiede circa 2700 litri d’acqua, mentre per un paio di jeans il consumo sale a 7600 litri.
Un altro fattore che aggrava la situazione è lo spreco alimentare. Ogni anno, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, con un impatto devastante sulle risorse idriche. Si stima che per produrre tutto questo spreco di cibo vengano utilizzati 170 miliardi di litri d’acqua, pari al 24% di tutta l’acqua impiegata in agricoltura.
Infine, per quanto riguarda il nostro paese, uno dei più grandi problemi riguarda la fatiscente rete di distribuzione dell’acqua. Ricordiamo che più della metà degli acquedotti ha oltre 30 anni ed il 25% di essi più di 50 anni, oltre al fatto che nel corso di tutto questo tempo vi è stata una scarsa manutenzione della rete. Secondo i dati ISTAT, questo spreco rappresenta una vera e propria emergenza, considerando che l’acqua dispersa dagli acquedotti corrispondente al 42% della totalità di quella che viene trasportata. In sostanza, un problema che riguarda circa due terzi della popolazione. Più o meno 44 milioni di persone. Gli sprechi derivanti dalle perdite sono maggiori nelle regioni del Sud Italia, principalmente da Basilicata, Abruzzo e Sicilia.
In questo contesto, diventa urgente adottare misure concrete per ridurre lo spreco di acqua e promuovere una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche, non solo a livello nazionale, ma anche a livello globale.
Soluzioni per risparmiare acqua
Per affrontare il problema dello spreco idrico, sono necessarie azioni olistiche a livello comunitario e governativo. Tra le soluzioni possibili vi sono l’adozione di pratiche agricole sostenibili come l’irrigazione a goccia, l’implementazione di tecnologie e innovazioni più efficienti nel settore industriale, e l’educazione e sensibilizzazione della popolazione sull’importanza del risparmio idrico.
Su quest’ultimo punto, nel nostro piccolo ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la situazione. Piccole accortezze per gestire meglio la risorsa più importante del nostro pianeta. Per farlo, qualche anno fa la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha diffuso dei principi per ridurre fino al 50% gli sprechi di acqua in casa.
- Tra la doccia e la vasca da bagno, scegliere la prima. In aggiunta, ridurre la durata del lavaggio e chiudere l’acqua mentre ci si insapona. Acqua risparmiata: circa il 70%.
- Utilizzare un rubinetto rompigetto. Miscelando l’acqua con aria, il rompigetto aumenta il volume e la morbidezza del getto, permettendo di ridurre la portata d’acqua senza sacrificare la sensazione di pienezza del flusso. In media, un rompigetto può far risparmiare fino al 50% dell’acqua rispetto a un rubinetto senza.
- Attenzione in cucina. Scegliere elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe A+++ o superiore). Evitare di avviare la lavastoviglie a mezzo carico, preferendo programmi rapidi, eco-sostenibili o a bassa temperatura per le stoviglie poco sporche. Quando invece i piatti vengono lavati a mano, riempire il lavello o una bacinella con acqua anziché lavare sotto l’acqua corrente. Per il lavaggio degli alimenti usare una bacinella con acqua per lavare frutta e verdura, anziché il rubinetto aperto, e sciacquare solo gli alimenti che lo necessitano.
- Non lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti, il viso o si fa la barba. Al contrario, se l’acqua non viene chiusa se ne arrivare a sprecarne circa 20 litri.
- Utilizzare sciacquoni WC con doppio pulsante di erogazione e controllare eventuali perdite nel serbatoio. Nonostante le attenzioni, solo con lo scarico del wc possono essere consumati tra gli 8 e i 16 litri di acqua.
- Ripensare alla nostra alimentazione scegliendo prodotti con un’impronta idrica minore. Ad esempio, per la produzione della carne vi è un dispendio idrico nettamente maggiore rispetto a quello delle verdure.
- Monitorare la bolletta dell’acqua per individuare incrementi anomali nei consumi, segnalando eventuali perdite.
- Evitare di innaffiare piante durante le ore più calde o quando piove, utilizzando sistemi di irrigazione a goccia e raccogliendo acqua piovana per l’irrigazione.
- Non gettare rifiuti negli scarichi dei lavandini o nel WC, come oli esausti da cucina, medicinali scaduti e prodotti cosmetici.
Seguendo questi suggerimenti, è possibile contribuire a una gestione più responsabile delle risorse idriche e a una riduzione degli sprechi.